15 Settembre 2021
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Prova di rigidità dielettrica: l’importanza del dielettrico
Un quadro non deve essere verificato solo per le prestazioni relative alla tenuta termica e alla tenuta al cortocircuito. Sembra poco importante, invece lo è: esiste anche un terzo requisito prestazionale: quello della dielettricità.
E infatti per i quadri si deve effettuare anche una verifica delle loro caratteristiche dielettriche. Per questa verifica si deve sempre far riferimento alle CEI EN 61439 -1 e -2.
Prova di rigidità quadri elettrici: le tensioni in gioco
A questo proposito bisogna ricordare che, in un quadro, si devono considerare varie tensioni, come la tensione di impiego, la tensione nominale, la tensione di isolamento Ui e la tensione di tenuta all’impulso Uimp.
Sono queste ultime due tensioni che vanno considerate nella verifica delle caratteristiche dielettriche. La tensione di isolamento è quella di riferimento per le prove dielettriche, mentre la tensione di tenuta all’impulso indica il picco massimo impulsivo sopportabile dal quadro ed è un valore che è assegnato dallo stesso costruttore.
Una lettura della Norma CEI EN 61439-1 offre i valori efficaci delle tensioni di prova da applicare in laboratorio, in alternata (a 50 Hz) o in continua (aumentata di 1,41 volte). Si ricava così Ui,, valore necessario ed esclusivo, intendendo con ciò che non ammette verifiche alternative da realizzare con calcoli o con regole di progetto.
Come fare la prova di rigidità dielettrica
Ma come si effettua la prova di tenuta dielettrica? Si sezionano a monte e a valle i circuiti attivi. Innanzitutto i circuiti principali vanno cortocircuitati e l’involucro va messo a massa e poi si utilizza per 5 secondi una tensione di prova con valori sempre crescenti fino al valore massimo.
Si ripete la procedura per ogni polo principale con gli altri poli cortocircuitati e con l’involucro a terra.
Si continua con i circuiti ausiliari, utilizzando però tensioni più basse indicate dalla Norma.
Infine bisogna verificare il rispetto delle distanze superficiali minime all’interno del quadro (qui in genere problemi non ce ne sono).
Tensioni rigidità di prova dielettrica e cavi: altri aspetti
Non è finita. Un quadro deve resistere anche a picchi di tensione e a sbalzi di tensione (fulminazioni) per cui bisogna considerare la tenuta dielettrica dell’aria presente tra le parti attive su cui si verifica l’impulso.
È quindi necessaria la prova di tenuta dielettrica all’impulso di tensione che prevede una doppia conformità alla tensione di isolamento Ui e alla tensione di tenuta all’impulso Uimp.
Oltre alla prova sperimentale è possibile anche usare una “regola di progetto” che indica di verificare che le distanze di isolamento in aria tra le parti in tensione e a rischio di scarica siano 1,5 volte i valori specificati da una tabella presente nella Norma.
E come si realizza questa verifica? Con misure reali sul quadro o con verifiche sulle quote indicate nei disegni di progetto.
Non si dimentichi, ma è ovvio, che, perché il quadro possa garantire una determinata tensione di tenuta all’impulso è necessario che l’installazione di tutti i suoi componenti consideri che abbiano una Uimpuguale o maggiore.
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