12 Agosto 2021
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La corrente di corto circuito nei quadri: che caldo che fa
Si sa: un cortocircuito è un guasto in un impianto derivante dal collegamento a resistenza zero tra due conduttori a tensioni diverse, che ha come conseguenza una corrente molto elevata.
Un cortocircuito all’interno di un quadro causa sollecitazioni termiche e dinamiche a cui il quadro stesso deve resistere. Ma è necessario che tale ipotesi sia gestita attraverso opportune protezioni.
Calcolo corrente di corto circuito del quadro elettrico: cosa bisogna conoscere
Occorre, proprio per questa verifica, conoscere la corrente nominale ammissibile di breve durata (Icw) o il valore della corrente nominale di cortocircuito condizionata (Icc), e la corrente nominale ammissibile di picco (Ipk). E come? Facile.
Se il quadro è in kit di montaggio è già preverificato dal costruttore che fornirà direttamente i valori richiesti. Ma vediamo meglio cosa sono.
La corrente ammissibile di breve durata è il valore efficace della corrente di cortocircuito che il circuito in entrata o un singolo circuito del quadro può sopportare per 1 secondo senza subire danni. La corrente nominale ammissibile di picco è il valore efficace della corrente di corto sopportabile grazie alla presenza di un limitatore o di un fusibile a monte del circuito di entrata o a monte del singolo circuito del quadro.
La corrente nominale ammissibile di picco è il valore di picco della corrente di corto (dichiarato dal costruttore del quadro) che il quadro può sopportare in condizioni definite. C’è una relazione tra Ipk e Icw. La prima è n volte la seconda e il valore di n è desumibile da tabelle di facile recupero.
Attenzione all’installazione del quadro. Può avvenire solo in un punto in cui la corrente presunta di cortocircuito non sia superiore a Icc o a Icw.
Fattore di contemporaneità
E poi bisogna far attenzione al fattore nominale di contemporaneità (RDF). Ogni circuito in uscita dal quadro è in grado di portare la sua corrente nominale.
Il rischio è che la somma delle correnti nominali dia problemi dal punto di vista della sovratemperatura. L’RDF rappresenta il fattore per cui va moltiplicata ogni corrente nominale dei circuiti di uscita per ottenere il massimo valore di corrente che può circolare contemporaneamente in modo continuativo. L’RDF è spesso dichiarato dal fabbricante. Se non lo è, vale 1; qualora sia inferiore a 1 è necessario definire un diagramma di carico per i vari circuiti.
In ogni caso, per prevenire il fenomeno gravoso del cortocircuito è necessario installare nel quadro o a monte un opportuno interruttore automatico o un opportuno fusibile.
Calcolo corto corrente circuito: verifica della sovratemperatura
La verifica della sovratemperatura all’interno del quadro, tesa a verificare che non vengano superati valori di temperatura tali da creare surriscaldamenti (ci sono apposite tabelle e bisogna far riferimento all’allegato O della nuova normativa CEI EN 61439-1), può essere effettuata mediante prove, per derivazione da un quadro cablato provato, o per mezzo di calcoli.
Corto corrente circuito quadro elettrico: verifica di tenuta
La verifica di tenuta del quadro al corto circuito (CEI EN 61439-1 e -2, in particolare Allegato P della -1) può essere omessa in particolari condizioni, ad esempio nel caso di quadri con Icc o Icw.non superiore a 10 kA, quadri protetti con limitatori di corrente con corrente di picco limitata non superiore a 17 kA, in corrispondenza della corrente presunta di cortocircuito massima ammissibile, ai terminali del circuito di entrata del quadro.
Può essere evitata anche in particolari condizioni nei circuiti ausiliari o per le parti di quadro (barre principali, loro supporti, connessioni alle barre, unità di entrata e di uscita, apparecchi di protezione e manovra ecc.) già assoggettate a prove di verifica valide per le condizioni esistenti.
Per concludere, il quadro può essere installato se Icc o Icw.sono maggiori o uguali alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione.
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