contatti elettrici diretti e indiretti
Articoli

Contatti elettrici diretti e indiretti: la protezione è d’obbligo

È noto a tutti gli addetti ma “repetita juvant”: in campo elettrico il contatto di una persona con parti in tensione si dice diretto quando tale contatto avviene, appunto, poiché una persona tocca direttamente una parte in tensione di un impianto.

Il contatto indiretto si riferisce invece al contatto tra una persona e una massa conduttrice a sua volta in contatto con una parte elettrica conduttrice a causa, ad esempio, di un guasto all’isolamento. Pericoloso il primo, pericoloso e subdolo il secondo. Naturalmente il pericolo dipende da molti fattori.

Nel primo caso (contatto diretto) l’opportuna distanza da parti in tensione evita il tutto. Nel secondo caso (indiretto) il danno dipende dalla durata e dalle condizioni fisiologiche della persona (se hai i calli e vieni a contatto con la mano è meno peggio).

È opportuno, specie in quest’ultimo caso, disporre di un sistema di protezione che interrompa il circuito nel tempo necessario affinché non si verifichino danni gravi (vedi a questo proposito le relative curve tempi/corrente o tensione/corrente). Ci vuole quindi un impianto di terra e un corretto interruttore differenziale. Oppure bisogna utilizzare bassissime tensioni di sicurezza o componenti di classe II o analoghi.

Contatto elettrico diretto: protezione per i quadri elettrici

La struttura stessa dei quadri indica che la problematica dei contatti diretti può essere non solo presente ma particolarmente rilevante, per cui è necessario utilizzare opportune precauzioni. A partire dalla costruzione del quadro stesso.

Innanzitutto, ogni parte attiva deve essere ricoperta da materiale isolante che non può essere assolutamente rimosso. E tale materiale deve essere di ottima qualità, in modo da resistere nel tempo a sollecitazioni elettriche, meccaniche e termiche.

Non basta quindi una “banale” vernice a realizzare una adeguata protezione. Involucri e barriere devono avere almeno un Grado di Protezione IPXXB e, per quanto riguarda le superfici orizzontali a portata di mano (fino a un’altezza di 1,6 m), almeno IPXXD.

Bisogna anche tenere in considerazione la distanza tra i dispositivi meccanici usati per la protezione e le parti attive che proteggono. Tale distanza non deve essere inferiore ai valori specificati per le distanze in aria e superficiali.

Nel caso si abbia a che fare, ma sono eccezioni, con quadri di tipo aperto, la protezione deve essere realizzata mediante ostacoli cioè con elementi che prevengano il contatto diretto involontario con parti attive, senza tuttavia impedire il contatto diretto intenzionale.

La protezione per i contatti indiretti per la sicurezza elettrica

Sempre per i quadri, e in relazione ai contatti indiretti, la protezione può essere realizzata con opportuni circuiti di protezione, mediante isolamento completo, attraverso la separazione dei circuiti, e usando bassissima tensione di sicurezza. Quest’ultimo metodo protegge anche dai contatti diretti. Ovviamente il circuito di protezione deve assicurare sia la protezione contro gli effetti dei guasti all’interno del quadro, sia gli effetti dei guasti sui circuiti esterni che il quadro alimenta.

Attenti al coordinamento

E, per finire, attenzione al coordinamento delle protezioni, all’impianto di terra e alla continuità dei circuiti di protezione: le interconnessioni devono offrire conduzione nel tempo, resistendo alle sollecitazioni termiche e meccaniche possibili in caso di guasto.


Hai bisogno di un quadro elettrico su misura o di particolare configurazione?
Contattaci e ricevi un preventivo senza impegno!