siglatura quadri elettrici
Articoli

La siglatura dei quadri elettrici: le sigle più efficaci

Di quanto è contenuto in un quadro è necessario sapere tutto, e in fretta. È pertanto necessario essere assolutamente ordinati. E delle operazioni che costituiscono il nucleo dell’ordine in un quadro la siglatura è la principale, così come per la sicurezza e l’efficienza lo è la prova di rigidità dielettrica.

Un poco come l’etichetta che si mette in un libro in una biblioteca: da essa possiamo ricavare la sua posizione e quindi riuscire a utilizzare il volume in tempi brevi per un prestito e a minimizzare la sua ricollocazione, senza fare errori. Ma torniamo al quadro.

Per quanto attiene alla siglatura di morsetti e di conduttori ci vengono in aiuto le norme. Una di esse, in particolare, recita: “i conduttori devono essere identificabili ad ogni estremità conformemente alla documentazione tecnica”. E se il quadro è semplice? Ci limitiamo al cablaggio senza realizzare la siglatura? No, è buona prassi realizzare comunque la siglatura.

Ma come fare la siglatura dei quadri elettrici?

Vediamo allora come realizzarla partendo dai conduttori di fase. Segneremo i conduttori di fase con L1, L2 e L3 mettendo per ogni sigla un numero progressivo (L1-1…). Il conduttore neutro viene identificato con N e con un numero progressivo (N1, N2,….).

A valle del dispositivo di protezione i conduttori di fase vanno identificati con le lettere U, V e W e con un numero progressivo.

Sempre a valle dei dispositivi di protezione si usa il numero del conduttore di neutro in ingresso con un carattere alfabetico (N1-A….).

Per i conduttori ausiliari si usa una numerazione progressiva.

Va ricordato poi che va dato al morsetto il numero del conduttore che vi si attesta e che all’uscita del morsetto continua con la propria siglatura. Inoltre il conduttore stesso mantiene la sua siglatura vino all’arrivo sul componente relativo.

Etichettatura e siglatura quadri elettrici: vale la pena?

Tutto ciò costerà una certa fatica e un certo tempo, naturalmente, e verrebbe voglia di dire che, “una volta finito il cablaggio, anche senza sigle, il lavoro è finito”…… Non è così. 

Al primo intervento (per manutenzione, per una successiva integrazione) il tempo che si perderebbe senza una corretta siglatura sarebbe immensamente superiore a quello utilizzato per realizzarla correttamente all’inizio. Una buona prassi è quella di avere tutta la documentazione (cartacea e/o a computer) congrua con quanto realizzato.

Una corretta siglatura dei cavi va accompagnata con un altrettanto corretto uso del colore degli stessi. Viene in aiuto da questo punto di vista la Norma CEI EN 60204-1 che precisa i colori che si possono usare e la corrispondente funzione del cavo. Ecco allora che si usa il giallo/verde per il conduttore di protezione, il blu chiaro per il neutro, il nero per la potenza, il rosso per il comando in alternata, il blu (con qualche eccezione) per il comando in continua….

E la targhetta?

Infine, la targhetta (CEI 23-51). Deve contenere: il costruttore, la tensione nominale, la natura della corrente, il valore della corrente nominale, la frequenza e il tipo e numero di identificazione.

Un quadro ben fatto, seguendo tutte le indicazioni normative, lo si nota subito a prima vista, anche esteticamente, e consente una manutenibilità più semplice e veloce che il cliente non potrà che apprezzare.


Hai bisogno di un quadro elettrico su misura o di particolare configurazione?
Contattaci e ricevi un preventivo senza impegno!