23 Febbraio 2022
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Rischio esplosione impianto elettrico: le norme anti esplosione
Quando può verificarsi un’esplosione? Ci può venire in aiuto un triangolo, il cosiddetto triangolo della combustione. Si tratta di un triangolo equilatero i cui lati sono identificati da combustibile, comburente e innesco.
E sono proprio questi tre elementi che, grazie alla loro presenza contemporanea, possono causare un’esplosione. Il combustibile può essere costituito da gas, vapori o nebbie e da polveri combustibili.
Il comburente è l’ossigeno presente nell’aria (circa il 21%) oppure un altro gas. L’innesco è la causa vera e propria dell’esplosione: un fattore elettrico (una scintilla, l’arco derivante dall’apertura dei contatti, una scarica elettrostatica) e/o termico.
Cosa si intende per rischio eslposione?
Detta così non c’è differenza tra il fenomeno dell’incendio e quello dell’esplosione. Tutto risulta più chiaro se si considera che l’esplosione, a differenza dell’incendio, è un fenomeno che sviluppa un’elevata energia in tempi brevi e in luoghi ristretti. E questi luoghi possono essere classificati in questo modo:
- luoghi con pericolo di esplosione per presenza di gas, vapori o nebbie;
- luoghi con pericolo di esplosione per presenza di polveri;
- luoghi con pericolo di esplosione per presenza di sostanze esplosive.
Impianti elettrici in luoghi con pericolo d’esplosione: le norme
Nel primo caso vengono in aiuto le norme:
- EN 60079-10 (CEI 31-30) Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per presenza di gas, parte 10: Classificazione dei luoghi pericolosi;
- EN 60079-14 (CEI 31-33) Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per presenza di gas, parte 14: Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere);
- EN 60079-17 (CEI 31-34 Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per presenza di gas, parte 17: Verifica e manutenzione degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere).
Le norme su realizzazione, uso e manutenzione quadro elettrico
Gli impianti però vanno realizzati, verificati e manutenuti in modo opportuno.
Ci vengono in aiuto allora anche le guide CEI: CEI 31-35 Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente esplosive per la presenza di gas – Guida all’applicazione della Norma EN 60079-10, Guida CEI 31-26 Guida per la manutenzione delle costruzioni elettriche nei luoghi con pericolo di esplosione di Classe 1 e 3 (diverso dalle miniere) e Guida CEI-ISPESL Guida per la verifica delle installazioni elettriche in luoghi pericolosi.
Quadri elettrici: le norme sulla presenza di polveri
Per quanto concerne i luoghi con presenza di polveri le Norme di riferimento sono la EN 50281-3 (CEI 31-52) Costruzioni elettriche destinate all’uso in ambienti con presenza di polvere combustibile – Parte 3 Classificazione dei luoghi dove sono o possono essere presenti polveri combustibili e la EN 50281-1-2 (CEI 31-36) Costruzioni elettriche destinate all’uso in ambienti con presenza di polvere combustibile. Costruzioni elettriche protette da custodie, Scelta, installazione e manutenzione.
Infine in relazione ai luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di sostanze esplosive la Norma di riferimento è la CEI 64-2 Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione – Prescrizioni specifiche per la presenza di polveri infiammabili e sostanze esplosive. Qui troviamo sia la classificazione dei luoghi sia quanto serve per realizzare e verificare gli impianti.
Complicato? Si e no. Al solito l’esperienza aiuta, ma la buona lettura delle Norme è una prassi indispensabile per evitare esplosioni con quel che ne consegue.
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