
6 Febbraio 2023
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Quadri elettrici: quale estintore usare?
L’estintore è un elemento indispensabile per garantire la sicurezza. E la sicurezza verso i pericoli derivanti dall’incendio va garantita anche per i quadri elettrici. Importante però, nel contesto dei quadri, sapere quale tipologia usare. L’uso di un estintore non adatto peggiora la situazione. Si pensi, ad esempio, alla pericolosità dell’uso, nel caso di presenza di alimentazione elettrica, di estintori ad acqua.
Estintore per quadri elettrici: una Norma ad hoc
Per capire meglio quale sia la tipologia di estintore da usare a seconda dei casi, in particolare in presenza di quadri elettrici, è bene citare la norma internazionale UNI EN 2:2005 che stabilisce una classificazione degli incendi, realizzata in base al tipo di materiale combustibile:
- A: fuochi da solidi;
- B: fuochi da liquidi;
- C: fuochi da gas;
- D: fuochi da metalli;
- F: fuochi da oli e grassi.
Un occhio attento avrà osservato che manca la classe E: è stata infatti eliminata e riguardava proprio i fuochi da impianti e attrezzature elettriche sotto tensione. Nel 2005 si è ritenuto che la presenza di tensione non fosse sufficiente ad avere una categoria a se stante.
Estintore ad anidride carbonica
Per spegnere un incendio che si sviluppa su apparecchiature e macchinari elettrici e quindi sui quadri, è adatto anche un estintore ad anidride carbonica, grazie ad una interessante caratteristiche di questa sostanza: non conduce elettricità.
L’estintore a anidride carbonica è costituito da un unico pezzo di acciaio a forma di bombola che contiene, appunto CO2 compressa e liquefatta. La colorazione grigio chiara dell’ogiva è tipica di quest’estintore. È adatto per lo spegnimento di fuochi in classe B e C e le Norme ne prescrivono l’uso per i quadri elettrici e l’installazione in loro prossimità. La fuoriuscita del gas rivolta verso le fiamme abbassa la concentrazione di ossigeno e spegne le fiamme anche grazie alla bassa temperatura (circa -78 °C). L’estintore ad anidride carbonica va usato ad una distanza massima di 3 metri.
L’estintore ad anidride carbonica è il più adatto per i quadri, grazie all’assenza di acqua al suo interno.
Estintore a schiuma
Gli estintori a schiuma rilasciano una schiuma che crea uno strato impermeabile attorno al materiale che sta bruciando, e quindi spegnendo le fiamme. Visivamente l’estintore a schiuma meccanica si distingue per la lancia di scarica che presenta dei fori per aspirare l’aria che espanderà la schiuma. La presenza di acqua nella schiuma lo rende inadatto a spegnere gli incendi nei quadri.
Un altro tipo di estintore a schiuma utilizza la reazione tra due sostanze (bicarbonato di sodio e solfato di alluminio) che sviluppa CO2. Sono adatti a spegnere fuochi di classe A e B.
Estintore a polvere
L’estintore a polvere è costituito da un involucro in acciaio che contiene un gas inerte o con aria deumidificata con la presenza di polvere chimica che ha la funzione di estinguente. La polvere chimica a sua volta è composta da polveri bivalenti di classe di incendio B o C o trivalenti di classe A, B o C.
È adatto per un eventuale principio di incendio sui quadri fino a 1000 V grazie anche alla caratteristica per cui inibisce le parti incombuste.
Bisogna sapere poi che vanno usati ad una distanza che va da 1 a 2,5 metri, che la scarica avviene in una decina di secondi e che la loro azione può essere tale da danneggiare le apparecchiature elettriche.
Estintore a idrocarburi alogenati
In presenza di tensione, si possono utilizzare estintori a idrocarburi idrogenati o polveri dielettriche, purché abbia superato il test previsto dalla normativa UNI EN 3-7:2008. Un’apposita etichetta ne indica l’uso su strumentazioni in tensione. Contengono idroclorofluorocarburi e idrofluorocarburi. Una volta contenevano materiali detti Halons, proibiti dal 1996 con un occhio di riguardo all’ecologia. Spengono fuochi di classe A, B e C.
Osservazioni conclusive
In caso sia necessario usare l’estintore è necessario procedere con alcune operazioni preliminari. Va controllata ad esempio la pressione di carica sul manometro, va verificato che non siano presenti manomissioni che possano inficiare la sua azione.
Bisogna essere certi che l’estintore abbia un certificato di conformità e un’etichetta che indichi anche l’anno di costruzione e il numero di matricola. È ovvio che tali operazioni non possono essere fatte nel momento in cui necessita l’uso dell’estintore e ciò indica la necessita di una continua manutenzione sugli estintori stessi, manutenzione peraltro prevista dalle Norme.
La posizione
Naturalmente la funzione d un estintore non si esaurisce solo per spegnere eventuali principi di incendio su un quadro elettrico, ma si riferisce anche alla stessa possibilità sull’intero locale in cui è posizionato il quadro, che può avere altri elementi a rischio: macchinari vari, apparecchiature ecc.
Tutto ciò indica che l’estintore deve essere posto in un luogo visibile e accessibile, in vicinanza di un uscita e segnalato da opportuni cartelli indicatori.
Lo smaltimento
L’estintore è un rifiuto speciale e il suo smaltimento deve essere affidato a ditte specializzate.
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